Tab Article
Fondato intorno al 753 su iniziativa degli ultimi sovrani longobardi Desiderio e Ansa e valorizzato dagli imperatori carolingi Lotario I e Ludovico II come un fulcro di vita religiosa, di potere politico e amministrativo, San Salvatore e Santa Giulia rimase fino al X secolo un monastero privilegiato ed esclusivo per la più alta aristocrazia europea, come dimostrano la protezione regia e imperiale goduta, le concessioni di immunità, il vasto patrimonio e i diritti esercitati dalle badesse. Negli anni successivi il cenobio, mutata l'intitolazione da San Salvatore a Santa Giulia, continuò a esercitare un ruolo di grande rilievo in differenti contesti. L'antico archivio del monastero, oggi disperso in vari fondi archivistici, costituisce una fonte di primaria importanza per la comprensione del ruolo di assoluto rilievo rivestito dall'ente. I 211 documenti qui editi, anteriori al 1170, riflettono l'ampia gamma delle funzioni e attività svolte, nonché delle relazioni che San Salvatore e Santa Giulia intrattenne, nel corso di quasi cinque secoli, con il territorio dell'Italia centro-settentrionale, dove si registrano numerosi possedimenti e dipendenze, con il Papato e l'Impero, con le altre istituzioni e, in senso lato, con la società del regno italico.