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In questo excursus attraverso le civiltà antiche, Piero Bocci rincorre l'itinerario metafisico dell'Homo Sapiens attraverso un grande viaggio d'ascolto della propria coscienza. Con l'analisi dei suoi sogni, che riconduce ad archetipi universali. Nelle pagine di questo testo si scoprono enigmatici meccanismi che sembrano creare un ponte, un punto di sutura, tra scienza e mito. Secondo l'autore la psiche ci manda messaggi (innati o ispirati), quasi echi di mondi scomparsi che riappaiono nelle mitiche visioni di tutti i tempi. Così, attraverso la psiche che si racconta, nasce un impulso creativo che prescinde dall'intuito e dalla ragione. Bocci evidenzia come, al di là di primitive superstizioni, ci sarebbero delle percezioni psichiche innate che costituiscono il patrimonio mitico del Sapiens. Queste gli forniscono sorprendenti risposte alle misteriose domande sugli scopi dell'esistenza dell'universo.