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Quante volte, pensando ai poeti, li immaginiamo chini su un foglio bianco a scrivere versi. Sono animi sensibili che, se ascoltati, possono guidare le riflessioni, condividere emozioni e interrogativi e all'occorrenza consolare. La poesia può scandagliare e mettere in discussione la natura umana, svelandone gli antri più nascosti. La grandezza delle Arti, in fondo, è proprio questa e la poesia è una delle più antiche e nobili. "Il verso è la mia febbre, la mia malattia". È una confessione/affermazione che si può sentire spesso conversando con Ercole Mattioli, "un piccolo poeta", come ama definirsi. "All'ombra di Tacito" è la quinta raccolta dell'autore. Anche in queste liriche è evidente la predilezione per il verso piuttosto che per la prosa, la rima studiata e scelta. Le tematiche delle poesie ritornano costanti come un fil rouge, perché molto sentite dall'Autore, si torna a discorrere e a ragionare sui temi che gli stanno a cuore, come l'amore per la vita e l'attaccamento ad essa, l'amore per le persone care, la fugace giovinezza, i ricordi, il senso della morte, temuta e al contempo esorcizzata.