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Il mare agitava, scuoteva, e infine cullava, le molecole scomposte e nostalgiche dei loro pensieri fluttuanti. Malinconie, madide di umori salati, si andavano incrociando con scie di frammenti incandescenti, semi di speranze. Sentimenti liquidi, rappresi in solide nostalgie, singhiozzavano perle d'avorio, disegnando nuove geometrie salmastre. Gli alberi, che un tempo avevano brillato di squame di sole, indossavano ora il loro vestito d'argento e tremavano al bagliore della tormenta. Così loro si abbandonarono ad un rabbioso abbraccio, ansiosi di non sbagliarsi ancora una volta. Nella gabbia del loro cuore di vetro, temevano che tutte le figure e i sogni incagliati in quel rutilante gioiello galleggiante, fossero i vacui abitanti del loro Castello di Atlante.