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"Ieri ho avuto una bella sorpresa: la nonna mi ha scritto che mi manderà tra qualche giorno a Trieste un paio di calzoncini color verde. Io non vedo l'ora che arrivino! Sono andata a letto molto, molto contenta pensando ancora: come mai è possibile che io, personalmente, Fulvia Levi posseggo i calzoncini come gli altri?". Sono parole che sprizzano gioia e felicità queste che Fulvia scriveva nel 1940 sul suo quaderno di scuola. Le leggi razziali antiebraiche avevano già colpito lei, la sua famiglia e tutti gli Ebrei italiani, ma i suoi 10 anni le permettevano ancora di sognare. Fulvia non poteva immaginare che soltanto tre anni dopo sarebbero calate le tenebre.