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Cosa sarebbe accaduto se già nel 1918 fosse stata applicata una linea analoga a quella adottata poi con la Nuova politica economica? Si sarebbe potuto evitare, se non lo scoppio, almeno il protrarsi della sanguinosa guerra civile? A interrogarsi è Roy Medvedev, una voce dissidente dell'Unione sovietica che compie un'ampia e dettagliata analisi della primavera del 1918, individuando gli errori commessi dai bolscevichi - in primis nei confronti dei contadini con i provvedimenti sull'ammasso obbligatorio del grano e sugli approvvigionamenti - e le conseguenze che ne derivarono per la storia dell'Unione sovietica. Nonostante i gravi errori commessi, Lenin riuscì a trovare una via d'uscita da una situazione estremamente critica, a conferma che "l'essenza della rivoluzione è la capacità di rinnovarsi. I suoi momenti fondamentali sono la mobilità rispetto al passato, la capacità di muovere rapidamente verso il futuro".