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Più o meno come Herman Hesse viaggiò verso l'Estremo Oriente, così fece Aldous Huxley nel 1925, quando partì con la moglie alla volta dell'India e poi degli Stati Uniti. Di mentalità aperta, acuta, sempre provocatoria, Huxley durante il viaggio raccoglie appunti e osservazioni su tutto ciò che incontra e lo colpisce: dal potere imperiale britannico a Gandhi, dalla vita sociale di Delhi all'arte indiana e alla cucina malese. Confluite in questo diario, le sue riflessioni ci narrano delle miserie dell'India, ma anche del paradiso dell'american way of life che si stava trasformando proprio in quegli anni in un vero inferno neoliberista.