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L'uomo ha creato il moderno industrialismo, ha fatto della società un oggetto di culto e così ha alienato se stesso, anteponendo l'avere all'essere. Questa l'amara considerazione di Fromm, che non si arrende però a subire gli e etti distruttivi dell'autoalienazione, complice la sua fede incrollabile nell'uomo. In questo libro, che raccoglie scritti, conferenze, interventi politici tenuti nel corso di vent'anni, Fromm si batte per un umanesimo inteso come sviluppo delle energie affettive e razionali esistenti nell'uomo, nella convinzione che più l'uomo si sente autore, attore e soggetto della propria vita, quindi egli stesso è la sua vita con le sue energie proprie, tanto più egli pensa, sente e agisce, tanto più egli sviluppa le sue energie razionali e affettive che gli consentono di stare con il mondo e con gli altri uomini senza smarrire se stesso.