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"Mundus novus", il libretto in latino che Amerigo Vespucci dà alle stampe nei primissimi anni del Cinquecento ha un successo immediato e travolgente. In opposizione a dottrine antiche e a lui contemporanee, Vespucci ha un'intuizione geniale: il mondo esplorato non è l'Asia, ma un nuovo continente. Un paradiso terrestre dalle incredibili bellezze naturali popolato da uomini senza religione o legge, proprietà privata o moneta, dediti a un'incessante guerra e una continua attività sessuale. Che tutti gli scritti siano o meno di Vespucci, come hanno sostenuto alcuni interpreti, questo libro conserva il fascino e la curiosità di una grande scoperta, fatta dall'uomo che ha dato il nome alle Americhe.