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Il primo documento narrativo che racconta i fatti terribili dello sterminio causato dalla fame (l'«Holodomor») del 1932-1933, aggravato dalle persecuzioni sistematiche e deportazioni ordinate da Stalin. La forma del romanzo ha, sin dal titolo delle sezioni, molte caratteristiche della letteratura agiografica. Il nome Maria fa allusione all'immagine della Madonna, ne è quasi l'allegoria, come ricorda la dedica: «Alle madri morte per fame in Ucraina negli anni 1932-1933». Il romanzo venne pubblicato per la prima volta nel 1934 a Leopoli, ma fu subito vietato dal regime sovietico e soltanto al suo scioglimento quest'opera poté arrivare ai lettori ucraini; in Italia giunge ora, 2022, mentre si rinnova - ancora una volta - il genocidio e l'esodo del popolo ucraino. Innestando la narrazione sullo sfondo politico dell'Unione Sovietica di Stalin, con l'industrializzazione forzata, la collettivizzazione delle proprietà agricole, il gulag, le misure coercitive, la carestia e la fame. Il romanzo segue questa vertigine di annientamento con tragica asciuttezza.