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Una testimonianza narrativa su una delle pagine più buie e drammatiche della storia del novecento in Toscana. Nella notte 7 e l'8 marzo 1944 una silenziosa vampata di morte percorse le pacifiche terre dell'empolese. Da Montelupo a Fucecchio, da Limite a Cerreto, squadre di forsennati, al riparo della luce del giorno, guardinghi come predatori, percorsero paesi e contrade in una caccia precisa e minuziosa di uomini giovani e anziani, da offrire come agnelli sacrificali di un assurdo e inconcepibile olocausto. Questo libro è la ricostruzione narrativa fedele ai fatti, di quei tragici avvenimenti.-È il dramma della deportazione vissuta direttamente nelle sofferenze fisiche dei candidati a morte sicura e nel dolore incolmabile delle persone lasciate nell'attesa, quasi sempre inutile, di un ritorno che riannodasse un passato a un futuro per dare ancora un senso al continuo rinnovarsi della vita.