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Dall'autrice di "Figlie di Brooklyn", Jacqueline Woodson, arriva la storia di una ragazzina afro-americana e della sua famiglia a New York tra la fine degli anni Sessanta e l'inizio dei Settanta. Al tempo stesso audace e titubante nel procedere in quella zona di mezzo che è il passaggio dall'infanzia all'età adulta, la protagonista racconta di sé, dei genitori e dei tre fratelli in soggettiva e come sfogliando un album di foto. A fare da fondale è la periferia di un'America accesa dalla guerra in Vietnam e della nascita del movimento gay. Un paese che agli occhi di un'adolescente appare sempre troppo grande per aggiustare o anche solo stemperare le piccole e grandi tragedie di quel microcosmo familiare chiamato casa.