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Il problema è l'empatia, l'incapacità di impedire a se stessi di mettersi comunque in ascolto degli altri e del mondo. E che il mondo non sempre corrisponde all'idea che ci se ne fa. Se poi ci si è lasciati da un amore tormentato e si cerca consolazione e compagnia sui social, il rischio di cadere in una assurda e falsa trappola sentimentale è altissimo. Si comincia cliccando sulla foto profilo di una ragazza tra le «Persone che potresti conoscere» su Facebook, e ci si ritrova in una stazione di polizia. Si prosegue prendendo un cane e preoccupandosi che non mangi i propri gatti. Alla fine non si riesce a trovare pace per sei mesi. Ed è una storia vera... Un nuovo capitolo del percorso autobiografico di Joann Sfar.