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Quando nel 1995 Clayton M. Christensen pubblicò Disruptive Technologies: Catching the Wave, non si aspettava certo che l'intera generazione dei pionieri di Internet, da Steve Jobs a Jeff Bezos e a Larry Page, avrebbe fatto della disruption il proprio vangelo. E mentre la sua fama cresceva e "Forbes" lo definiva "one of the most influential business theorists of the last 50 years", il suo "distruggi o sarai distrutto" diventava il mantra della digital economy. Cosa accadeva intanto all'economia nel suo insieme? Lunghi anni di stagnazione, tante aziende e interi settori scomparsi di fronte all'incedere della new economy. Un filo conduttore lega a sé tutti questi avvenimenti: la disruptive technology. Il saggio di Fabio Menghini, completato da uno scritto dello stesso Christensen e da una contro tesi di Jill Lepore, affronta il tema della disruption innovation in tutte le sue implicazioni.