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Nel Canto X dell'Inferno, tra i miscredenti che negarono l'immortalità dell'anima, Dante incontra Farinata degli Uberti, il capo della fazione ghibellina vittorioso a Montaperti, nel 1260, sulla Firenze guelfa. Farinata morto nel 1264, l'anno prima che Dante nascesse - rappresenta uno dei più eminenti fiorentini della generazione che aveva compiuto scelte capitali e partecipato a eventi irreversibili. È con quella eredità che Dante vuole misurarsi, sfidando, in una sorta di infernale anacronismo, il capo della fazione avversa: quel Farinata perseguitato post mortem, ma ancora vivo nella memoria della città. È uno scontro aspro, all'inizio, ma poi si stempera nel comune amore per la patria fiorentina, e si conclude con la riabilitazione postuma di Farinata. Chissà quale sarebbe stata la sorte della Toscana, dell'Italia e del mondo occidentale senza la luce della civiltà fiorentina, senza Farinata.