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Nove racconti attraversano la città che dorme anche quando è sveglia in un viaggio a volte reale e altre immaginifico. Dalle cave di tufo della Sanità al mare di Mergellina, dai presepi di San Gregorio Armeno alla vecchia acciaieria di Coroglio. Salti temporali si susseguono in passati remoti o paralleli: dal Medioevo, che salutò il grande Federico II, alla fine del Novecento, che vide ucciso nientemeno che il sindaco. Sulla scena si alternano uomini e donne, ambizioni e bassezze, da Cola Pesce a Maradona, dal barbone che scriveva ai giornali alla donna che fittava l'utero ai Quartieri Spagnoli. Così la città sospesa tra oleografia e campanilismo sciovinista diventa metafora di ogni città. Calvino diceva che le sue città invisibili "sono un sogno che nasce dal cuore delle città invivibili". Questi nove racconti inseguono quel sogno, perché città felici "continuamente prendono forma e svaniscono, nascoste nelle città infelici".