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Virginio è un giovanetto appena pubere. È sorpreso e turbato dai suoi primi impulsi sentimentali e sessuali e si rivolge, per consiglio e guida, al suo maestro, Publio Cinofilo Olivario, un filosofo della scuola stoica che fa riferimento a Seneca. Olivario è un misogino anziano e riflessivo, tormentato da quarant'anni di vita matrimoniale con una moglie che non sopporta; indica a Virginio la strada della saggezza attraverso il ragionamento filosofico. Virginio rispetta profondamente il maestro, ma le forze della Natura incalzano, e non si possono ignorare... Il contrasto si snoda di lettera in lettera, in un crescendo rossiniano: Virginio è preso fra due fuochi e sballottato di qua e di là. Prevarrà la voce della Filosofia o quella della Natura?