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Gaia Del Giaccio (Anzio, 2005) ha deciso di raccontare in queste pagine la difficile esperienza del ricovero nel reparto di neuropsichiatria infantile al Policlinico Umberto I di Roma, avvenuto per anoressia nervosa. Ciascuna poesia/pensiero è riferito alle patologie che ha incontrato tra chi ha condiviso con lei quel periodo in via dei Sabelli, oltre che a questioni legate ad amore, solitudine, vita, guerra e razzismo. Tornata a scuola e scoperti futurismo ed ermetismo, ha scelto di seguire quelle orme nei suoi componimenti. Testi che possono, ai più, apparire sgrammaticati ma in realtà raccolgono profondi sentimenti e i segni di un evento che - nel bene e nel male - ha segnato la sua vita.