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L'uomo e le sue macchine, molto è stato scritto sull'elevazione del rapporto col proprio mezzo di trasporto, al punto tale da consolidare una sorta di relazione affettiva. E quando si parla di mare e di yachting, il legame è se possibile ancora più intimo, perché di una barca ci si innamora, è inevitabile. Durante un viaggio in Florida, sono venuto a contatto con una vecchia barca e con il suo armatore. Pochi minuti e la mia vita non sarebbe stata più la stessa; mi sono imbarcato in una avventura ben al di sopra delle mie capacità; spaziando dalla costa orientale dell'America all'altro lato dell'Oceano in Europa, passando per l'Arcipelago delle Azzorre, tra colpi di scena, trionfi e fallimenti, con una determinazione e una fede incrollabile, nel tentativo di portare a termine un ambizioso progetto. Durante la mia avventura ho esplorato quella zona grigia e quella sottile linea di confine che separa le cosiddette virtù di tenacia, determinazione e forza di volontà dai più temibili dei difetti: ostinazione, cocciutaggine e irragionevolezza, riflettendo su quanto indefiniti questi vizi e qualità possano risultare e quanto facilmente si possa trascendere in entrambe le direzioni, spesso inconsapevolmente... Questo racconto è un'occasione per scoprire quanto la passione di un gruppo di uomini, possa rendere possibile l'impossibile, anche oltre ogni ragionevole limite. È una storia fuori dall'ordinario che parla di amicizia, di resistenza e di fatica. È una storia di mare, di onde alte e di sale sulla faccia. È una storia di forza di volontà e di quattromila miglia da ricordare una dopo l'altra e da condividere, come si usa tra marinai.