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Giacomo e Davide sono fratelli e sono cresciuti a Lampedusa, un'isola che per Giacomo stringe come una gabbia lasciando il mondo in disparte e in attesa, e che per Davide è la casa da cui è impossibile prescindere. Il primo, ormai adulto, l'abbandona per Milano, il lavoro in banca e le luci al neon dei locali notturni, risentito per la testardaggine del fratello, che invece resta e si dedica anima e corpo allo studio delle tartarughe marine, capaci di tornare nel luogo in cui sono nate anche dopo venti anni di lontananza. Quando Davide muore all'improvviso, Giacomo è costretto a rivedere l'isola, dove lo aspettano una vecchia barca, una donna, un pescatore e un bambino straniero salvato dal mare che, insieme a un mulinello di ricordi, lo spingeranno a ridefinire il senso della parola orizzonte. Simona Binni scrive una storia di grande attualità, in cui il tema della fratellanza e delle radici investe quello, altrettanto complesso, dell'immigrazione e della migrazione.