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Nella serenità di un popolare quartiere di Roma, irrompe il dramma della guerra: la paura per i primi allarmi per i bombardamenti, ma la contemporanea convinzione di molti della vittoria in una guerra lampo. Poi il terrore della morte: il bombardamento delle fortezze volanti americane, nel luglio 1943. La consapevolezza di combattere contro un nemico più organizzato e potente, la necessaria richiesta di un armistizio, dettata "dalla riconosciuta impossibilità di continuare l'impari lotta contro la soverchiante forza avversaria", richiesta di resa accolta ma imposta "senza condizioni". I drammatici nove mesi di occupazione, da parte dell'esercito tedesco, un alleato divenuto improvvisamente nemico in casa, culminano nella grande gioia dei romani all'arrivo delle truppe di liberazione alleate. Infine il dopoguerra, con i suoi drammi, le sue speranze, e la meravigliosa opera di assistenza svolta dai salesiani di San Giovanni Bosco verso migliaia di giovani orfani, triste prodotto emerso dalle rovine della guerra appena conclusa. L'autore, allora bambino, ricorda e descrive gli episodi dei quali fu testimone.