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Dalla dirigente scolastica della "Lettera al professore che andò a scuola un giorno solo", uno sferzante pamphlet sull'esame di Stato a conclusione del quinquennio della scuola secondaria, fra assurde richieste normative, discutibili prassi di commissione e deboli performance degli studenti. Il racconto lucido e disincantato di una presidente di commissione mostra l'inadeguatezza dell'esame a svolgere la sua funzione ideale di accertamento delle competenze possedute e ne rivela le molte taciute fragilità, dai difetti della preparazione scolastica ai criteri di valutazione "liquidi", come pure la difficoltà della scuola ad accompagnare i giovani nell'ingresso alla vita adulta.