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L'ultimo volume dei "Quaderni del laboratorio di editoria" (a cura di V. La Mendola e M. Villano, con note di Roberto Cicala, Roberto Della Torre e Alessandro Zaccuri), svela i retroscena e le curiosità del percorso - a volte difficile, altre divertente - che ha portato molti capolavori della letteratura italiana e straniera a diventare pellicole cinematografiche. "Quante volte sentiamo dire che il libro è migliore del film?", recita la quarta di copertina, e in effetti accade spesso che il lettore appassionato esca dal cinema deluso o addirittura arrabbiato per non aver trovato nel film tutto quello che la sua fantasia aveva prodotto durante la lettura del romanzo preferito. Ma "la trama non è tutto", avverte Alessandro Zaccuri: la strada che porta un libro a diventare film è spesso sconosciuta; a volte regista e autore collaborano fianco a fianco (come nel caso di Non ti muovere della Mazzantini), altre invece la voce dell'autore viene ignorata: è il caso di Mary Poppins, tanto che la Travers pianse alla prima del film. Nonostante le pene degli scrittori però, allontanandosi dalla pagina scritta, spesso si approda a un risultato diverso e inaspettato: una nuova opera d'arte.