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Il "viaggio depressivo" è una successione di scoperte: nell'emergere del "mal-Essere" dell'Essere dovuto alla Sua "male-dizione" linguistica, scaturisce preciso l'incentivo a ricordare il "Dimenticato" e cioè il Linguaggio iniziale dell'infanzia nostra e di tutti i tempi dell'inizio, quel Linguaggio extra-temporale proprio dell'Essere come "sostantivo-Sostanza". L'"Essere-sostantivo" non contaminato grammaticalmente dal tempo verbale, è il "ri-Tiro" linguistico, quello già "tirato" e poi dimenticato; quello in grado di garantire al nostro tragico "quotidiano-Essere-a-tempo" la salvezza dal Non-Essere.