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Dall'Andalusia, terra d'origine dei suoi avi, a Lille, città della consacrazione, passando per la periferia di Parigi. Dai primi calci con papà José alla corsa sotto la curva sud dello stadio Olimpico. Da Cruijff a Benítez. Rudi Garcia è l'ambizione al potere. È il mix vincente tra culture, in campo e fuori. È l'uomo che ha vissuto e visto il calcio da ogni prospettiva: giocatore, giornalista, preparatore atletico, tattico, infine allenatore. Al Parco dei Principi, nel 1984, è stato eroe per un giorno. A Lille ha compiuto l'impresa. A Roma - parole sue - ha subito rimesso le cose a posto, la chiesa al centro del villaggio. E ha già battuto un record, quello delle vittorie consecutive in Serie A dall'inizio del campionato. Ora, però, vuole entrare definitivamente nella storia. "Non ho paura di niente", disse il giorno della sua presentazione da allenatore giallorosso. "Sono qui per vincere con una squadra che giochi bene, che si diverta e che faccia divertire". Questa è la ricetta di Rudi, la sua scommessa. Il sogno che tutti i tifosi della Roma si augurano diventi realtà.