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Napoli, 1600: grandi calamità colpiscono la città del sole governata dagli spagnoli. L'eruzione del Vesuvio, la rivolta di Masaniello, il flagello della peste si abbattono impietose sulla città controriformata ma sempre sottilmente pagana. In questo sfondo caravaggesco, fra luci e ombre, si muove Miguel, orfano spagnolo cresciuto dalle suore di Madras, che riconoscono in lui un prescelto dal Signore. È la predestinazione a forgiare il carattere del giovane che, costretto a fuggire a Napoli per un fatto di sangue, assume su di sé la missione di compiere quella che sente come l'ottava opera di misericordia: essere mano della giustizia divina. Accanto a Miguel si muovono personaggi storici e di invenzione: il pittore Micco Spadaro, cronista della Napoli del '600, che introduce il ragazzo al mondo dell'arte con i suoi intrighi, l'eclettico Salvator Rosa che gli rivela alcuni misteri esoterici, l'amata Iazzella e gli amici Carlos e Ninetto. Con una scrittura che restituisce il sapore di un'epoca e dei suoi eventi, gli autori fanno un affresco vivido e sfaccettato del '600, il secolo jellato.