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"Più della mia pelle" nasce da un incontro: l'esperienza di Giuseppe Losasso e la penna di Annalisa Maniscalco. Bepi Losasso è un chirurgo plastico che trascorre le sue ferie in Pakistan per operare le donne sfregiate con l'acido. Prova a restituire il sorriso a chi ha perso tutto - volto, ruolo, dignità. Le protagoniste di questa storia sono femmine, sono deboli, spesso bellissime e condividono un reato, quello di aver detto di no. Invece di ucciderle, conviene sfigurarle, perché tutte le altre sappiano, e nessuna osi mai più. In nome di tutte le vittime, il libro segue la storia di una di loro, Zayna, una bambina di tredici anni che viene sfregiata per errore e affronta tutte le tappe del calvario: le cure tardive e insufficienti, il dolore di un corpo che si rimargina e si contorce, l'isolamento in casa, la vergogna della famiglia, i sensi di colpa, l'annullamento dell'identità, fino alla tentazione del suicidio. Ed è qui che la sua storia incrocia quella di Bepi: in una sala operatoria di Lahore, sotto i ferri di un delicatissimo tentativo.