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L'autrice, attraverso le sue parole e quelle di persone più o meno note, dall'editore Casiraghy a Emanuela Carniti Merini, permette al lettore di avvicinarsi alla vita di Alda. Le voci presenti nel libro, a volte discordanti tra loro, come nel caso del misticismo, ci raccontano uno spaccato del quotidiano della Merini, della sua casa e del suo modo personalissimo di rapportarsi con gli altri. Ne emerge la figura di una donna "disordinata, generosa, ironica e provocatoria" che, senza la poesia, non si sarebbe salvata dal buio delle reclusioni nell'ospedale psichiatrico di Milano e poi del reparto di psichiatria di Taranto. Una donna che, scherzando, per conservarsi bella consigliava il manicomio. Con uno stile limpido e lineare, Ornella Spagnulo, in occasione del decimo anniversario della morte di Alda Merini, raccoglie interviste fatte ad amici e conoscenti della poetessa dei Navigli.