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Un ragazzo si trova a fare i conti con sé stesso all'alba dei trenta. Pieno d'odio, rabbia e livore. Vessato e bullizzato a scuola e sul lavoro. Incapace di emozionarsi per tutto ciò che riempie la vita della gente comune. Sottoposto a pressioni economiche, infelice e sconfitto, sogna di cambiare vita: diventare un grande scrittore sulle orme di Bukowski e Fante. Con un realismo quasi esasperato e un linguaggio crudo David Bandini ci conduce dentro il Grande Ted: quando il protagonista scopre Ted Kaczynski e il suo "Manifesto" pensa di aver trovato la strada per la libertà. Libertà dall'oppressione del lavoro, dagli obblighi sociali, dalla morale comune e dal controllo ossessivo della persona, con cui il mondo dei social ci rende schiavi. Come raggiungerla? Attraverso una vendetta violenta e dissennata. Attraverso la libertà di calare personalmente il sipario.