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Nel Paese del Sol levante il sakura, fiore del ciliegio, per la brevità della sua fioritura è considerato un simbolo dell'esistenza umana, un attimo nell'eternità dello scorrere del tempo. Il ciliegio, con placido languore, lascia che i suoi boccioli si schiudano in primavera per essere ammirati dai giapponesi che, pazienti, hanno atteso questo momento per un anno. L'incontro fra Kyushu Hj e Sieglinde Gursh è avvolto dalla stessa aura incantata dell'hanami, la tradizionale contemplazione delle fioriture. Provenienti da due mondi lontani fra loro per cultura e geografia, nel loro affine senso estetico scopriranno la profondità di un legame che giungerà a una completa intesa emotiva, fisica e spirituale. Giuliano Faggiani, sciogliendo la narrazione su tre piani che seguono l'evoluzione del rapporto dei protagonisti, osserva il progressivo accostamento di due sensibilità, quella europea e quella orientale, solo apparentemente in contrasto.