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""Te voglio bene assai", la voce arriva lenta dalla piazza, la folla radunata per la Santa. Mi guardi e si sospende il tempo. Siamo in questa canzone portata dal vento". Vedi Napoli e puoi muori, dice il proverbio. Ma anche ad ascoltarla, una città così poliedrica e multiforme, si fa fatica a trattenerla: si divincola in mille eco, erutta in un boato magmatico. Ad ascoltarla - questa sirena barocca distesa sul golfo campano - si corre il rischio di abbandonare il timone, di naufragare. Per sopravvivere alla sua malìa si può forse tentare di coprire la voce con la voce, raccontando storie emerse da altre storie ancora, quelle dense e salmastre dei cantori di Napoli, magari recitandole tutti insieme, stretti in una piazza, rivolti al mare. Cento e più scrittori, musicisti, artisti e giornalisti assolvono in questa antologia il difficile compito di raccontare la Napoli nelle canzoni (antiche e moderne, dalla tradizione classica al contemporaneo rap) in solo cento parole. Si tratta di un impegno corale e solidale, e di un libro da ascoltare.