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Nel periodo della neutralità italiana, la Regia Guardia di Finanza si occupò di acquisire informazioni su ciò che accadeva (e si pensava) al di là del confine con l'Impero austro-ungarico. Nei rapporti informativi inviati dai reparti di confine emerge un panorama popolato da soldati asburgici che si preparavano al conflitto, spie (anche in gonnella) a caccia di notizie e indigeni preoccupati per i venti di guerra sempre più forti, confermati dai lavori per la predisposizione di fortificazioni e dall'arrivo di armi e munizioni. I finanzieri italiani operarono anche per scongiurare la vendita illegale di merci al nemico, attuata da contrabbandieri senza scrupoli, allettati dalla possibilità di grandi guadagni.