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L'escissione radicale di una neoformazione cutanea ritenuta atipica, secondo criteri codificati, oppure l'asportazione chirurgica in modo conservativo di neoformazioni ritenute benigne, specie in distretti cutanei a forte impatto estetico, ha sempre rappresentato per il chirurgo un'inderogabile e consolidata procedura. A tal fine, per migliorare l'accuratezza diagnostica e consentire una corretta gestione chirurgica l'autore avverte l'esigenza di correlare l'aspetto clinico di una neoformazione con immagini "sub-macroscopiche" mediante l'utilizzo di una tecnica diagnostica non invasiva, capace di evidenziare criteri e patterns morfologici non visibili ad occhio nudo. Nasce così diversi anni fa un percorso formativo ed una esperienza clinica professionale (necessaria per un chirurgo plastico che si occupa anche di tale patologia) rappresentata dalla conoscenza e dall'utilizzo della dermoscopia, tecnica semplice e routinaria nella gestione diagnostica della patologia cutanea e non, e che continua ancora oggi a riservare nuove acquisizioni ma anche sorprese.