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Prima della vasta campagna di ricerca, compiuta da Antonio Dell'Olio, l'area pugliese rappresentava una lacuna nello studio dell'oratorio musicale in Italia. La sintesi di Howard E. Smither (1977) e successivi affondi monografici (L'oratorio musicale italiano e i suoi contesti, secc. XVII-XVIII, a cura di Paola Besutti, 2002) avevano ripetutamente manifestato la necessità sia di ampliare la geografia oratoriale, sia di riconsiderare i rapporti con altri generi drammaturgici di soggetto sacro. Emblematicamente, l'indagine di Dell'Olio, mossa dal primario intento di estendere alla Puglia la mappatura oratoriale, si è dovuta ben presto confrontare con fonti e documenti che hanno reso ineludibile la sua parziale ridefinizione. Mentre il progredire delle ricerche confermava infatti per il Seicento l'assenza in Puglia di una produzione oratoriale comunemente intesa, caratterizzata cioè dal testo interamente musicato e prevalentemente suddiviso in due parti, parallelamente la frequentazione sistematica di archivi e biblioteche...