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Fedele all'ideale di 'sanità' ellenica coltivato negli anni dell'apprendistato carducciano e successivamente arricchito delle nuove declinazioni semantiche derivanti dalla scoperta della filosofia nietzschiana, Massimo Bontempelli approda alla stesura del "Purosangue" con l'intento di fornire alla parola poetica uno statuto teorico che potesse disincagliarla da quella condizione di progressiva decadenza succeduta alla rottura epistemologica di fine Ottocento e inizio Novecento, senza tuttavia omologarsi alle soluzioni proposte da Marinetti. Ancorandosi a una razionalità ineludibile..