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"Questo libro mi è giunto del tutto inatteso, diciamo... in punta di matita. Si è fatto da sé. Ad un certo momento della mia vita mi sono trovata come di fronte a un muro che mi sbarrava la strada, una realtà improvvisa, imprevista, che aveva il volto della malattia. Una demenza vascolare e che ha colpito mio padre nell'ultima fase della sua vita. Nel tentativo di comprendere questa strana patologia, cercando di penetrarla, di comprenderne i tumultuosi percorsi, l'ho trascritta, ogni giorno, annotando le parole convulse di mio padre. Dovevo entrare dentro i suoi pensieri, seguire quella sua logica avulsa dalla realtà, per non lasciarlo da solo, per giocare fino all'ultimo con le sue fantasie e i suoi deliri. Mi sono accorta di aver raccontato la sua storia. Una storia, la sua, vissuta fra sentimenti contrastanti, di amore e di risentimenti puntigliosi, di sorde incomprensioni, ma anche di slanci affettivi, di costanza, di testardaggine, di generosità. E soprattutto di ironia."