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C'è un grande e generoso sforzo, in questo lavoro, che lo apparenta al suo tema e ai suoi autori. Comprendere in un unico abbraccio opere gigantesche come Guerra e pace di Tolstoj e Le Confessioni d'un italiano di Nievo, insieme alla relativa bibliografica critica, e alla teoria del romanzo, non poteva che produrre un lavoro di dimensioni di poco inferiori, quasi un terzo epos. Se questo può essere rischioso per uno studio critico, va riconosciuta a Maurizio Capone una vena critica ed espressiva all'altezza del tentativo. La parte più intrigante del lavoro è quella che ne è stata forse l'occasione: verificare - finalmente - una leggenda assai suggestiva che da tanti anni attraversa la critica nieviana: che cioè il grande Tolstoj potesse aver tratto ispirazione per Guerra e pace dalle Confessioni d'un Italiano appena pubblicate, nel 1867, o non ancora pubblicate, nei brevi viaggi compiuti in Italia in quegli anni o anche ricevendone il testo o la notizia nella sua tenuta a Jasnaja Poljana. Prefazione di Simone Casini.