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"Giuseppe Terracciano ci ricorda, una volta in più, l'importanza di venire al mondo e farsi largo nel foschia del quotidiano per scorgere un punto di osservazione che ha quale sola ambizione la semplicità d'animo, la contemplazione armoniosa di noi nell'universo. L'autore giunge, non senza fatica e attraverso ardue prove, a questa progressiva e liberatoria spogliazione di sé: prima scrive 'Al galoppo verso le stelle', poi - giunto all'apice della carriera, dall'alto delle proprie ambite realizzazioni scorge altro da sé, un richiamo che interroga e mette sotto esame, obbliga a scendere ancora per smontare con umiltà tutti i propri costrutti, per cominciare nuovamente, per finalmente vivere. L'autore ci mostra, con mirabile verità, una nuova prospettiva: andare per mare con lo sguardo di terra sbalestra l'equilibrio interiore, e così ci si apre per la prima volta ad una diversa visione: le cose appaiono gravi ed inerti, premono con il loro peso sulla lievitudine dei giorni, e si è sempre più stanchi, esausti, perché, come dirà lo stesso Terracciano, 'o i soldi o tutto il resto'". (Dalla prefazione di Mattia Leombruno)