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"In 'Pantelleria dolce malìa' l'autore ci offre i suoi versi attraverso un ricorrente, sempre invariato e distinguibile, metro compositivo che ci svela chiaramente l'identità di questa poetica. L'autore ha infatti costruito, attorno ai propri versi, un luogo di familiare ritrovo, una visione simmetrica in cui rivedersi. È dunque inevitabile che la Parola sia così saldamente nella presa che l'azione dei giorni esercita sulle nostre vite. La scrittura matura in questo lento distillato, addensa nel grumo di una versificazione sempre più uguale a se stessa. Non si tratta tuttavia di una modalità linguistica auto-assolta o escludente, ma nella quale l'orizzonte dalla terraferma al mare è sempre aperto a nuove commoventi visioni che restituiscono scenari e prefigurati spazi.La cosa veduta si carica di simbologie ed evocazioni, investe di una personalità e carattere che suggeriscono sottolineature e cromatismi." (Dalla Prefazione di Mattia Leombruno-Presidente della Fondazione Mario Luzi)