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"In questa raccolta l'autore demanda alla scrittura la sua idea poetica. Si tratta non solo di una messa in evidenza degli aspetti e peculiarità del poetare, del ruolo della poiesi, ma di centrare, con una stretta messa a fuoco, l'immagine umana che è attraversata da questa scrittura, gli esiti della versificazione. Arabeschi dunque, ovvero motivi e stilemi ornamentali, forme geometriche che decorano ma anche dichiarano, enunciano con segni grafici una sottesa verità, un senso che va ben oltre e più radicalmente dell'apparente. Un codice, in sostanza, tutto da decifrare facendosi largo tra le molteplici sembianze delle cose per non essere da esse offuscati e sopraffatti ma ricondotti al dicibile." (Dalla prefazione di Mattia Leombruno)