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"Antonella Radogna aderisce al filone della grande tradizione letteraria, che dai Protoromantici, o meglio ancora da Rimbaud in poi, fino ad Hölderlin e Rilke, Campana e Luzi, si pone al centro della questione esistenziale intesa come ricerca delle vere ragioni dell'umano. Non più dunque un rapporto di artefatta letterarietà e verosimiglianza con la vita, ma la Parola che si struttura ed intesse d'umano, configge nella carne. Assume un corpo e fa emblema, Annuncio, ed è segno visibile, raffigurazione e manifestazione dell'Essere, sua forma, sembianza: una poetica che è testimone." (dalla prefazione di Mattia Leombruno)