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Cosa accade, quando persa la rotta, vediamo naufragare la nostra esistenza? Cosa accade, quando stremati dalle avversità, gravati dal carico di dolore, disperdiamo la nostra identità? La nostra anima si spegne, iniziamo un po' a morire. Non vibriamo più, non ci emozioniamo più, smettiamo di colorare l'immenso "giardino della vita". E se la soluzione fosse dentro di noi? E se il dolore coprisse del tutto "il seme della vita", ninfa vitale, non permettendoci più di scorgere gli strumenti che il tempo, dapprima acerrimo nemico, poi vantaggioso alleato, ci fornisce per ritornare a vivere? I diciannove protagonisti di questo libro, che con nomi di fiori custodiscono l'anonimato di storie di vero vissuto, sono uomini e donne che hanno visto, a poco a poco, spegnere la propria anima, divisi tra il dilaniante dubbio di non farcela e la timida, poi caparbia volontà di resistere. Poi? Poi la luce, l'aria, il sole, una mano tesa, la ragione, la riscoperta del proprio essere, delle proprie risorse, della propria forza, quel grido dell'anima che invoca la vita, respinge la morte.