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Il volume consta di un'edizione critica del testo di "Vidularia", basata sulla celebre restituzione disegnata di W. Studemund e sulle acquisizioni ecdotiche delle più avanzate opinioni scientifiche: l'autopsia del codice Ambrosiano (unico testimone del testo) è, per ora infatti, resa impossibile dallo stato di conservazione pessimo del reperto, di cui è attesa una scansione digitale. L'edizione è corredata di un ampio apparato in latino, con schema metrorum e una puntuale traduzione dei versi in italiano, quando consentito da una loro conservazione almeno sufficiente; nelle parti lacunose vengono frapposti, con rigoroso metodo critico, i frammenti di tradizione indiretta secondo l'ordo più appropriato. Segue l'ecdosis vera e propria un amplissimo commento che si distribuisce in una parte generale introduttiva, con riferimento particolare alla storia del testo e alle implicazioni di "Quellenforschung" che comporta la probabile dipendenza della commedia da Difilo, e in una sezione puntuale di illustrazione esegetica, filologica, storica, letteraria. Completa il volume una dettagliata bibliografia, in cui si distinguono le edizioni e i commenti (dai più antichi ai contemporanei) e la letteratura secondaria.