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Come ha funzionato e funziona il modello toscano di accoglienza diffusa? In quale modo si sono organizzati gli attori che sono entrati a far parte del sistema di accoglienza, segnato fin dall'inizio da una considerevole quantità di fattori di differenziazione, legati ai contesti territoriali, alle tipologie di accoglienza, alle dimensioni delle strutture, alle prestazioni erogate, ai profili dell'utenza, alle interazioni locali? E soprattutto: è possibile trarre dall'esperienza compiuta riflessioni utili per il futuro? Il monitoraggio realizzato dall'Osservatorio Sociale Regionale sul funzionamento della cosiddetta Emergenza Nord Africa in Toscana si propone due obiettivi: da un lato, offrire un quadro conoscitivo il più accurato possibile del modello di accoglienza attuato; dall'altro, delineare ipotesi di trasformazione del sistema che tengano conto, nel quadro di una riflessione più generale sulle politiche migratorie e dell'asilo, della possibilità/necessità di sviluppare una rete in grado di anticipare nuove emergenze e di fare fronte ad eventuali nuove domande di accoglienza, scenari nient'affatto improbabili considerata l'attuale instabilità del quadrante Euro-Mediterraneo.