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Nei racconti di Morgia si respira un'aria di solitudine, di inquietudine e di mistero. Un'atmosfera nella quale si intrecciano fantasia, noir e gotico, i cui ascendenti vanno cercati in alcuni modelli storici di questo genere letterario, tra Ottocento e Novecento, ma anche in un certo cinema, per esempio nell'espressionismo tedesco, di cui il titolo della raccolta, che rimanda a un film di Fritz Lang, rappresenta una consapevole citazione. Con una scrittura sobria e scorrevole, mai enfatica e riportata spesso all'essenziale, l'autore descrive, in una serie di testi, una condizione umana incerta, ambigua, a volte tragica. Si tratta di situazioni dove il singolo individuo non riconosce più se stesso e in un crescendo di vicende in cui il disagio, le difficoltà e gli ostacoli della vita si fanno sempre più intricati e incombenti, letteralmente esplode in una descrizione serrata di storie diverse, spesso senza scampo e senza riscatto, ma che, pur nella molteplicità dei racconti, compongono un insieme organico e unitario. Con ciò lo scrittore intende proporre una sua interpretazione di alcuni aspetti della realtà contemporanea, caratterizzati dal manifestarsi di vicende esistenziali immerse in una crisi senza soluzione e prive di via d'uscita, rappresentative dell'attuale momento storico.