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Shakespeare sosteneva che "siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni" ma ci siamo mai domandati cosa accadrebbe se in un futuro qualcuno fosse in grado di manipolarli e manipolarci, imponendoci cosa sognare e cosa non? È questa la domanda che si insinua tra le pagine di "Colorante Rosso Sangue", romanzo distopico che narra come, in un futuro prossimo un'importante azienda nel campo della ricerca neuro-psichica, con a capo il ricercatore d'élite, Gustav Dupont, elabora un modo per rendere artificiali i sogni: sogni ad induzione, impacchettati con fiocchi e letterine, a seconda delle esigenze del cliente. Ma cosa accadrebbe se rimanesse un solo uomo sul pianeta in grado di sognare? E se quest'ultimo si alleasse al figlio del "creatore di sogni", Dominic Dupont, in grado di fabbricare incubi di qualsiasi genere sotto forma di polaroid?