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I "Quaderni di Serafino Gubbio operatore" ruotano intorno ad un personaggio centrale: una femme fatale, l'affascinante diva Varia Nestoroff. Tra gli uomini a lei legati c'è Carlo Ferro, attore passionale e violento e Giorgio Morelli, che avrebbe voluto sposarla e non essere soltanto il suo amante. Ma ecco che proprio quando si appresta alle nozze, Varia non riesce a sfuggire al fascino del baronetto Aldo Nuti, amico del promesso sposo e fidanzato della sorella Duccella. Nuti confesserà con sadismo il tradimento, provocando il suicidio del pittore, ma continuerà a vivere con la speranza di ottenere il perdono di Duccella e covando un odio, misto a passione, per Varia. Dopo aver preso il posto di Ferro alla casa di produzione Kosmograph, mentre è alle prese con una scena di caccia alla tigre, sbaglia il bersaglio, colpendo Varia e viene poi sbranato dalla bestia feroce. La storia è raccontata dall'autore in flashes che si susseguono alternando scene vissute dal narratore Serafino alla Kosmograph con altre rievocate. Così la trama prende forma come un mosaico, facendo intravvedere la futura vocazione pirandelliana per il teatro.