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Definire l'inesplicabile concetto dell'ardore cosmico maturato, volutamente, nell'animo e nel pensiero d'una giovane ragazza nata nella città di Roma: questo, l'arduo compito che Josefine affida duramente e costantemente alla sua carne. Complice una pubescenza inoltrata, condivisa fortemente con i suoi migliori amici di sempre, Melissa e Luca, definiti amabilmente come le sue "naturali estensioni" che cercano, nell'esasperata brama di appartenenza ad un sistema vivibile, di superarlo spazio e il tempo mediante lo sporco ausilio delle droghe. Di qui, l'inevitabile distorsione di ciò che i sensi percepiscono naturalmente, e la coscienza di un parallelismo dimensionale che non toccherà, neanche da lontano, il magma vitale che pulsa silenzioso nelle loro viscere.