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Titolo insolito per le Edizioni d'if che hanno nel catalogo libri di poesia, ma pubblicazione insolita perfino per il nostro panorama editoriale. Chi penserebbe infatti di editare per lettori italiani un romanzo di ben settemila e duecento versi che racconta e reinventa miti e vicende di uomini e dei? L'autore traduce da anni testi greci e qui reinventa in italiano il ritmo e il sound in cui risuonavano, oltre che i poemi omerici, i canti con cui i rapsodi allietavano i conviti. La trama prende le mosse dal mito di Telègono, figlio di Circe, che va in cerca di suo padre; mito che fa da cornice e da sfondo alla narrazione delle altre storie eroiche della grecità arcaica. Non si tratta di una traduzione ma di una reinvenzione di vicende di uomini e di dei, di eroi maghe e ninfe, insomma di tutto il favoloso immaginario di cui si nutre ancora la cultura contemporanea. Verso Itaca riscrive nella struttura del romanzo moderno l'antico immaginario inserendo un punto di vista attuale evidente, oltre che nella narrazione rapsodica, nei nove avantesti. Si vedano anche i miti che richiamano gli intrecci delle saghe fantasy, per non parlare della ricerca del padre o della sua uccisione...