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Scene di vita quotidiana con poeta per cantarne usi, abusi e slang di modi e parole tipici della riviera romagnola fino a un "poetico tranqui", ignoto al resto degli italiani, e su tutto il condimento non solo acustico (l'immagine avrà pur essa un significato simbolico!) del Pianto dell'aragosta. Nel Pianto dell'aragosta la forma gioca al rimpiattino con i contenuti trasformandoli e rendendoli agibili, oltre che a insinuare l'esistenza di una maestria metrica così variata e scrupolosa quale è quella che Marco Simonelli ha coltivato negli anni e che qui dispiega in tutto il suo rigore. Infine una scaltrita competenza letteraria, resa vitale dall'ironia, è capace di evidenziare in forme eleganti un'invidiabile riserva di cultura alta a far da battistrada a vecchi e giovani lettori.